Una banda di scafisti composta da 18 persone – tra cui tunisini e italiani – è stata arrestata per aver introdotto illegalmente migranti.
La polizia di Caltanissetta ha arrestato una banda di scafisti colpevole di aver prelevato illegalmente migranti in Tunisia. Le forze dell’ordine della Sicilia hanno condotto arresti nei confronti di 18 persone. Le imbarcazioni dei membri della banda partivano dal porto si Gela o dalle coste dell’Agrigentino, e si recavano in Tunisia per prelevare i migranti.
L’operazione “Mare Aperto”
Dopo, li introducevano in maniera illegale in Italia, facendo rientro nelle coste siciliane. Gli inquirenti hanno sgominato la banda a seguito di un’indagine durata diverso tempo. L’operazione “Mare aperto” della polizia di Caltanissetta ha permesso l’arresto di ben 18 persone. Le forze dell’ordine hanno intercettato telefonicamente i componenti della banda. Secondo quanto emerso, gli scafisti dicevano: “Se ci sono problemi buttateli in mare”.
La Procura di Caltanissetta ha dichiarato nella ricostruzione: “Sussistono gravi indizi di partecipazione a un’organizzazione criminale dedita al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina aggravata” con “carattere transnazionale in quanto operativa in più Stati”.
Disposti 12 arresti
Gli inquirenti hanno predisposto le misure cautelari nei confronti dei colpevoli, che ora dovranno rispondere dei reati di associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. La banda è composta da undici tunisini e sette italiani. Secondo quanto stabilito dal Gip, a 12 di loro spetta il carcere mentre per i restanti sono stati predisposti gli arresti domiciliari.
Stando a quanto emerso nell’inchiesta, l’indagine si è protratta per oltre tre anni. La presunta associazione a delinquere avrebbe tre punti strategici dislocati per la Sicilia. Tra questi Scicli, Catania e Mazara del Vallo. Per il trasporto utilizzavano piccole imbarcazioni con motori potenti. Gli scafisti dovevano raggiungere le coste italiane dalla Tunisia in sole quattro ore di navigazione. Secondo la Procura, gli scafisti trasportavano illegalmente dalle 10 alle 30 persone per volta. Il prezzo del viaggio si aggirava tra i tremila e i cinquemila euro.